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28/02/2011
Treviso

BOTTACIN: SBAGLIA SCOPELLITI (PRES. CALABRIA), L’EGOISMO NON CENTRA NULLA: UN’APPENDICITE IN CALABRIA NON PUO’ COSTARE PIU’ CHE IN VENETO


Il consigliere di “Verso Nord” interviene sulla polemica aperta dal presidente della Regione Calabria che accusa Zaia di “Egoismo leghista” per il niet all’introduzione del coeficiente di deprivazione socioeconomica

“Questa volta devo dare ragione al Presidente del Veneto Luca Zaia: tutte le regioni devono adeguarsi agli stessi standard di costo e di efficienza in sanità, nell’interesse, prima di tutto, della qualità dell’assistenza sanitaria nelle regioni meridionali”.

Diego Bottacin, consigliere regionale di Verso Nord, interviene sulla questione del riparto del fondo sanitario nazionale e sulla polemica, aperta dalle regioni del Sud, contro “l’egoismo veneto” che si oppone all’introduzione dell’indice di deprivazione socioeconomica. Nessun egoismo, solo l’oggettiva constatazione che il tenore di vita, la maggiore o minore ricchezza, il livello d’istruzione medi della popolazione regionale nulla hanno a che fare con la capacità o meno di organizzare con efficienza e senza sprechi l’assistenza sanitaria.
 
“Mi auguro che il Veneto non rimanga solo nella sacrosanta battaglia contro l'introduzione dell'"indice di deprivazione" tra i fattori da utilizzare per il calcolo del riparto del fondo sanitario tra le varie regioni italiane”.

 “L'introduzione dell'indice di deprivazione (o indicatore socio-economico di povertà) – prosegue Bottacin - annullerebbe ogni efficacia dei costi standard introdotti dal decreto sul "federalismo sanitario". Tanto vale lasciare tutto come è adesso e scordarci i costi standard, la responsabilità, il rigore, ecc ecc”.

“A voler essere precisi – aggiunge - l'indice di deprivazione andrebbe usato, semmai, al contrario: è noto e provato in tutto il mondo, infatti, che ad un maggiore benessere economico e ad un maggiore livello d’isttruzione corrisponde oggettivamente, per una pluralità di ragioni demografiche, epidemiologiche e sociali, un maggior bisogno di servizi sanitari e conseguentemente un maggior costo pro capite. Mi auguro che Zaia sappia trovare la piena solidarietà delle altre regioni italiane che hanno garantito in questi anni un buon servizio sanitario (Friuli, Lombardia, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Marche) e impedire così un rovinoso passo indietro a danno non solo delle citate regioni virtuose, ma anche delle popolazioni del Lazio, della Campania e della Calabria che vedrebbero ancora una volta sfumata ogni possibilità di risanamento”.


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