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09/02/2011
Venezia

LA REGIONE VENETO DIA L’ESEMPIO E PAGHI NEI TEMPI STABILITI


Diego Bottacin del Gruppo Misto (Verso Nord), primo firmatario e gli esponeti dell’intergruppo Bortolussi, Foggiato, Grazia, Peraro e Valdegamberi, chiedono alla Giunta un impegno affinchè tutte le aziende partecipate della Regione assicurino i pagamenti entri i termini di legge

“Chiediamo alla Giunta di attivarsi immediatamente con adeguate disposizioni normative e/o regolamentari affinchè la Regione del Veneto e tutte le aziende partecipate della Regione assicurino i pagamenti dei propri creditori entro i termini indicati dalla direttiva europea; di attivarsi presso il Governo e il Parlamento affinchè lo Stato italiano si conformi rapidamente alle nuove disposizioni; di trasmettere il presente atto ai Presidenti di Senato e Camera dei Deputati e ai Gruppi parlamentari”.
Questa la richiesta presentata oggi in consiglio regionale da Diego Bottacin del Gruppo Misto (Verso Nord), primo firmatario, e dagli esponenti dell’intergruppo: Giuseppe Bortolussi, Mariangelo foggiato, Raffaele Grazie, Stefano Peraro e Stefano Valdegamberi.
Nel solo Veneto, ad esempio, il ritardo nei pagamenti di amministrazioni locali costa, come maggiori oneri finanziari delle imprese italiane rispetto all’Unione oltre 76 milioni di euro all’anno.
 “E’ stata positiva la mozione presentata la settimana scorsa dal PDL per l’immediato recepimento della direttiva europea – prosegue Bottacin – ma adesso è arrivato il momento che la Regione Veneto cominci a dare l’esempio. Basta con la retorica dell’eccellenza efficientista finchè, ad esempio, le Ulss pagano a 18 mesi. E in questo caso specifico non vale certo la “scusa” del patto di stabilità. Nel Veneto fino a prima della crisi la parola data nei contratti costituiva elemento di certezza e su questa fiducia reciproca, su questa qualità delle relazioni, si è basata una stagione straordinaria di sviluppo economico. Con la crisi, invece, oggi, non paga più nessuno anche quelli che potrebbero farlo, le ristrettezze di credito stanno costringendo alla chiusura anche aziende che avrebbero numeri e capacità per reggere il mercato. Se, poi, è proprio la pubblica amministrazione, la prima a non rispettare i termini sui pagamenti, questo sistema di fiducia salta. E’ necessario un richiamo alle responsabilità, e la Regione dev’essere la prima a rispettare la legge per poi richiamare gli altri allo stesso rispetto”.
Secondo i dati del Centro Studi della Confartigianato nel 2010 in Italia i tempi medi di pagamento della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese arrivano a 186 giorni, contro i 63 della media dell’Unione Europea, una lentezza che comporta un costo per oneri finanziari alle imprese pari a 2 miliardi e 524 milioni di Euro annui.
Un ricerca dell’ANCE, poi, ha valutato che i dati relativi alle punte di ritardo confermano l’aggravarsi del fenomeno dei ritardati pagamenti. Il 52% delle imprese è soggetto a punte di ritardo che superano i 6 mesi. Per circa un quarto delle imprese almeno in un’occasione il ritardo è stato superiore ad un anno. Nel 15% il ritardo è prolungato oltre i 18 mesi.

Il testo della Mozione


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